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Dal 14 al 24 ottobre 2017, alla Limonaia di Villa Vogel, in via delle Torri 23, Firenze, continua la collaborazione tra Milleforme e “Galleria 360°” che presentano “alTER TERras”, un progetto espositivo che vede impegnati Giancarlo Gonnelli, Iller Incerti e Giovanni Carbone. “alTER TERras” è il tentativo di unire tre esperienze diverse nello spazio e nello stile, tre modi del tutto differenti di esplorare forme alternative dell’arte e del paesaggio della mente e della materia, per creare una narrazione in cui i punti di vista dei singoli si sovrappongono diacronicamente per creare una sintesi estetica della natura complessa delle cose. La mostra aprirà i battenti alle 17,30 del 14 ottobre con gli interventi di Elisabetta Gangi (Milleforme) e Matilde Hernandez Lorente (Galleria 360°).

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MarabukMilleforme e Galleria 360°, in collaborazione con la Libreria Marabuk (Via Maragliano, 29 – Firenze) presentano “Pensieri divergenti ed altre storie…”, una collettiva di artisti che hanno storie da raccontare. Storie diverse che prendono corpo attraverso strumenti solo in apparenza lontani (scultura, fotografia, istallazioni, quadri) ma che sviluppano un percorso espositivo che si fonde insospettabilmente in unicum narrativo non concordato. Una convergenza che nasce spontanea semplicemente dall’attribuire all’arte, in ogni sua espressione, l’autenticità di una forma espressiva che non può che essere condivisa, appartenere ad un tutto vissuto.

Questa alchimia trova una sintesi ulteriore nella location nuova, non “istituzionale”, della libreria Marabuk, alla ricerca di nuove convergenze evolutive per ricongiungere la dimensione artistica con spazi altri del vissuto quotidiano della cultura, per perseguire l’obiettivo di restituire alla cultura (con la C maiuscola) una natura di condivisione, di convivialità. Ma anche per discutere del suo ruolo, per trasmetterne il senso profondo d’una ricerca sistematica e mai esausta della bellezza nelle sue forme più creative e narrative. Dunque, vi aspettiamo, sabato 4 giugno, alle 17,00, per inaugurare la mostra nei locali della Libreria Marabuk, con gli interventi di Matilde Hernandez Lorente (Galleria 360°) e Elisabetta Gangi (Milleforme), e per desiderio di condivisione di questo percorso alla riscoperta d’ogni possibile atto creativo ed emozionale, e di quella dialettica costante tra l’opera, l’artista e chi ne fruisce integrandone la profondità narrativa con il proprio sentire.

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Milleforme ha il piacere di segnalare la nuova presentazione del libro el caro amico Giorgio Bellucci “Critica del monetarrismo e dei derivati di credito” che si terrà il 13 maggio 2016, alle ore 17,00, presso la Sala Gigli di Palazzo Panciatichi in via Cavour 4, a Firenze. Nel corso dell’iniziativa sono previsti i saluti di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana e di Lucia De Robertis, Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. Sono poi previsti gli interventi di Don Leonardo Salutati, Docente di Teologia morale della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, di Filippo Zatti , Prof. Associato di Diritto dell’Economia, Università di Firenze, dell’autore del libro, Giorgio Bellucci, RegioneToscana_13Maggio2016di Danilo Barbi, Segretario nazionale CGIL. Coordina l’incontro Dalida Angelini, Segretario CGIL regionale. Il volume, è una efficace ricostruzione dei processi di finanziarizzazione dell’economia, Il ciclo delle bolle: dalle cartolarizzazioni dei crediti alla distruttività dei derivati di credito. Ed ancora la sconfitta del pensiero keynesiano con l’affermazione del monetarismo e delle teorie di autoregolamentazione dei mercati finanziari e le crisi sistemiche. Il volume rappresenta un viaggio sintetico ed uno strumento utile per comprendere meccanismi “da addetti ai lavori”. E così si scopre come, dalla «bolla dei tulipani olandesi» del Seicento alla «bolla della Compagnia dei Mari del Sud», fino alla «grande bolla» del 1929, alla «bolla di Internet», e quindi alla «bolla dei mutui sub-prime»: il termine «bolla» viene utilizzato per spiegare le vicende economiche più diverse. Tuttavia la «bolla» tecnologica è scoppiata con il tradizionale crollo dei listini azionari, mentre la «bolla» dei mutui è avvenuta sul terreno delle emissioni obbligazionarie. La prima si è sviluppata sul piano del capitale di rischio, la seconda sul piano del capitale di debito. L’appiattimento interpretativo in cui è incorsa tanta parte dell’analisi economica mette in ombra le cause di fondo e impedisce di trovare una via d’uscita dalla crisi.
La soluzione, afferma Bellucci, viene cercata nello spostamento di risorse dal settore pubblico al settore privato, ovvero dalla spesa pubblica ai mercati finanziari, ma rre riconoscere che dopo sette anni dall’inizio della crisi tutto ciò non ha portato i benefici attesi. L’analisi dei nuovi strumenti di finanza derivata, indagati da Giorgio Bellucci alla luce delle teorie che hanno portato alla crisi, costituisce la trama di questo volume.

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Dal 7 marzo, sino al 31 marzo 2016, presso la libreria Marabuk di via Maragliano 29, a Firenze, Giancarlo Gonnelli propone “Passeggeri incogniti”, un percorso fotografico dalle “Milleforme” espressive ed emozionali. Sabato 12 marzo, alle 17,00, si terrà il vernissage e l’incontro con l’autore. Il modo migliore per descrivere l’evento, e convincervi così a parteciparvi, crediamo sia di chiedere a Giancarlo di raccontarci da quale percorso artistico e creativo nasce l’idea di questa nuova esposizione.cartolina-mostra-7-31marzo-2016 (1)

Vi racconto una storia, qualche anno fa, quotidianamente, percorrevo una strada , divisa da orrendi spartitraffico di cemento, sui quali campeggiava un folgorante cartello con su scritta una frase che mi è rimasta indelebile nella memoria, diceva: – NON SO DIPINGERE COME TE, MA COLORO I TUOI SOGNI OVUNQUE – . Tante volte mi sono soffermato a pensare chi potesse averla scritta, un’illustre sconosciuto, chissà, forse oggi è un apprezzato poeta, oppure un affermato scrittore o piuttosto, per istinto di sopravvivenza, lavora come facchino….per me, quella frase, è nata sulla strada. Provo gratitudine per questa persona, mi ha regalato una frase dalle mille sfaccettature ed emozioni, forse lui (o lei) voleva fare una dedica alla sua amata (o al suo amato), non immaginandosi di scrivere una frase con tanta potenza evocativa. Quella frase racconta tutto : l’amore (…coloro i tuoi sogni), la fantasia (dipingere e sogni), la passione (…MA coloro i tuoi sogni OVUNQUE), l’universalità dell’uomo (ovunque). Bene, arriviamo a noi, cosa c’entra tutto ciò con le mie foto? La mia traccia è questa: esporre mi permette di donare quelle che sono le mie emozioni, fuse in immagini, immagini che però sono specchi, le mie immagini non vogliono didascalie, non vogliono sottolineare la mia scelta, la mia idea, le mie immagini siete voi, che dovete (se volete) entrarci dentro e relazionarvi con esse.

Buona visione”. (Giancarlo Gonnelli)

Qui di seguito alcune immagini del momento dell’inaugurazione della mostra.

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Tracce di quello che la presenza umana lascia quotidianamente intorno a sé, colte in un flash, in un attimo, istantanee semplici di vita, ma anche tracce importanti come le architetture industriali erette per i bisogni stessi dell’uomo, per altruismo o per bieco egoismo. la mostra fotografica di Giancarlo Gonnelli, realizzata in collaborazione con MIlleforme si inaugura il 24 ottobre 2015, alle 17,30, a Villa Vogel (via delle Torri, 23 – Firenze) e sarà visitabile sino all’8 novembre.giancarlo cartolina_verticale_NEW
“Le immagini che ci costruiamo dell’universo vivono dentro di noi, nello spazio dei nostri pensieri, ma descrivono più o meno bene il mondo reale di cui siamo parte. Seguiamo tracce per descrivere meglio questo mondo. Quando parliamo di Big Bang o della struttura dello spazio, quello che stiamo facendo non è’ la continuazione dei racconti liberi e fantastici che gli uomini si sono narrati attorno al fuoco nelle sere di centinaia di millenni. È’ la continuazione di qualcos’altro : dello sguardo di quegli stessi uomini, alle prime luci dell’alba, che cerca fra la polvere della savana le tracce di un’antilope- scrutare i dettagli della realtà per dedurne quello che non vediamo direttamente, ma di cui possiamo seguire le tracce. Nella consapevolezza che possiamo sempre sbagliarci, e quindi pronti ogni istante a cambiare idea se appare una nuova traccia, ma sapendo anche che se siamo bravi capiremo giusto, e troveremo. Questo è la scienza. La confusione fra queste due diverse attività umane, inventare racconti e seguire tracce per trovare qualcosa, è l’origine nell’incomprensione e della diffidenza per la scienza di una parte della cultura contemporanea. La separazione è’ sottile: l’antilope cacciata all’alba non è lontana dal dio antilope dei racconti della sera. Il confine è labile. I miti si nutrono di scienza e la scienza si nutre di miti. Ma il valore conoscitivo del sapere resta. Se troviamo l’antilope possiamo mangiare…” (Da “Sette brevi lezioni di fisica”, di Carlo Rovelli)

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