“Critica del monetarismo e dei derivati di credito” di Giorgio Bellucci a Firenze

Posted By milleforme on Mag 6, 2016 |


Milleforme ha il piacere di segnalare la nuova presentazione del libro el caro amico Giorgio Bellucci “Critica del monetarrismo e dei derivati di credito” che si terrà il 13 maggio 2016, alle ore 17,00, presso la Sala Gigli di Palazzo Panciatichi in via Cavour 4, a Firenze. Nel corso dell’iniziativa sono previsti i saluti di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana e di Lucia De Robertis, Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. Sono poi previsti gli interventi di Don Leonardo Salutati, Docente di Teologia morale della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, di Filippo Zatti , Prof. Associato di Diritto dell’Economia, Università di Firenze, dell’autore del libro, Giorgio Bellucci, RegioneToscana_13Maggio2016di Danilo Barbi, Segretario nazionale CGIL. Coordina l’incontro Dalida Angelini, Segretario CGIL regionale. Il volume, è una efficace ricostruzione dei processi di finanziarizzazione dell’economia, Il ciclo delle bolle: dalle cartolarizzazioni dei crediti alla distruttività dei derivati di credito. Ed ancora la sconfitta del pensiero keynesiano con l’affermazione del monetarismo e delle teorie di autoregolamentazione dei mercati finanziari e le crisi sistemiche. Il volume rappresenta un viaggio sintetico ed uno strumento utile per comprendere meccanismi “da addetti ai lavori”. E così si scopre come, dalla «bolla dei tulipani olandesi» del Seicento alla «bolla della Compagnia dei Mari del Sud», fino alla «grande bolla» del 1929, alla «bolla di Internet», e quindi alla «bolla dei mutui sub-prime»: il termine «bolla» viene utilizzato per spiegare le vicende economiche più diverse. Tuttavia la «bolla» tecnologica è scoppiata con il tradizionale crollo dei listini azionari, mentre la «bolla» dei mutui è avvenuta sul terreno delle emissioni obbligazionarie. La prima si è sviluppata sul piano del capitale di rischio, la seconda sul piano del capitale di debito. L’appiattimento interpretativo in cui è incorsa tanta parte dell’analisi economica mette in ombra le cause di fondo e impedisce di trovare una via d’uscita dalla crisi.
La soluzione, afferma Bellucci, viene cercata nello spostamento di risorse dal settore pubblico al settore privato, ovvero dalla spesa pubblica ai mercati finanziari, ma rre riconoscere che dopo sette anni dall’inizio della crisi tutto ciò non ha portato i benefici attesi. L’analisi dei nuovi strumenti di finanza derivata, indagati da Giorgio Bellucci alla luce delle teorie che hanno portato alla crisi, costituisce la trama di questo volume.