Posts made in giugno, 2015


1° Milleforme Bookcrossing Fest


Posted By on Giu 22, 2015

Domenica 28 giugno, dalle 17,30, presso il Circolo ARCI in località Campi (Bibbiena – AR), Milleforme organizza il primo “Milleforme Bookcrossing Fest”. DSC_0078L’evento si gioca sul fascino della convivialità (è prevista anche una merenda-cena) per trascorrere qualche ora a parlare di libri, di letture, cultura, arte, ed aiutarci a pianificare le nuove manifestazioni di Milleforme, in particolare la due giorni di Jazz che si terrà a metà luglio (continuate a seguire il nostro blog per averne notizia) e la prossima edizione di Bea-Bibbiena Editoria Arte! Per aderire basta inviare una mail a [email protected] in cui chiedere ulteriori ragguagli, se ve ne occorrono, e anticiparci così la vostra presenza (anche per allestire la merenda in quantità tale da non lasciar morto di fame e di sete nessuno), oppure semplicemente presentatevi all’appuntamento con un libro che vi piacerebbe scambiare, perché lo avete letto e volete condividerne le suggestioni. La manifestazione sarà incorniciata dal magnifico ambiente naturale della valle del Corsalone, il torrente che scorre proprio a due passi dal punto d’incontro. Vi attendiamo numerosi per sostituire all’autarchia d’un selfie e all’ottusità d’una suoneria nell’era di FB, il ritratto di gruppo d’una tavola nel profumo dei campi e del cibo, nel fruscio delle foglie, delle pagine d’un libro e dello scroscio d’acqua d’un torrente, contrappunti per cinque sensi finalmente lontani da realtà virtuali!

Qui di seguito la documentazione fotografica della festa a cura di Giancarlo Gonnelli.

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Avevo costruito un sogno


Posted By on Giu 10, 2015

Mentre ancora per qualche giorno si può visitare la mostra di Giancarlo Gonnelli “Incontri, Milleforme organizza il 20 giugno alle 18,00, la presentazione del libro di Alessandro Trasciatti “Avevo costruito un sogno”.invito-Trasciatti“Fare il postino nelle campagne del Sud-Est della Francia di fine Ottocento, a Hauterives, nella Drôme, non era una passeggiata. O meglio, era una passeggiata che poteva allungarsi per decine di chilometri, da un paesino all’altro, con il sole o con la pioggia, portando a spalla un borsone pieno di lettere. Ma Ferdinand Cheval trovò il modo di sfuggire all’ossessione dei giorni sempre uguali e di passare alla storia. Nel 1879 iniziò la sua opera e in trent’anni, con 930.000 ore di lavoro, 1.000 metri cubi di mattoni e 3.500 sacchi di calce, innalzò il suo Palazzo Ideale, una costruzione astrusa, tutta grotte e gallerie, scalette, pinnacoli e terrazze; un palazzo assolutamente impossibile da abitare ma di una bellezza ingenua da lasciare senza fiato.

Questo libro bizzarro, inconsueto e raro, quasi una biografia narrativa, ricostruisce con abilità le storie e le fatiche del nostro eccentrico personaggio attraverso registri diversi – narrazione tout court, memorialistica, diario di viaggio, persino invenzione romanzesca – che ne moltiplicano identità e immaginario. Alessandro Trasciatti rende così giustizia al portalettere artista, esempio di ostinata forza di volontà, amato da Breton – che gli dedicò una poesia e un fotomontaggio –, Max Ernst e altri surrealisti; citato da Claude Levi-Strauss in La pensée sauvage; caro persino a Pablo Picasso che realizzò un album con disegni a matita dove il messaggero Cheval, nella metamorfosi creativa, è ritratto metà cavallo e metà colomba che porta nel becco una lettera”.

 

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