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È stata una bella serata, ricca di spunti di riflessione quella del 24 marzo 2018, una serata in cui si è parlato di calcio e ’68 con Francesco Caremani in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Il calcio sopra le barricate”, ma anche ascoltato la testimonianza di un protagonista assoluto del mondo dello sport come Renzo Ulivieri che ci ha regalato il privilegio di una presenza di eccezionale spessore umano. Un grazie di cuore da Milleforme va a loro, a Santi Cherubini, a I Badalischi (Hans, Marco e Ruggero) ed a quanti hanno partecipato.

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Il 24 marzo, alle 21,00, presso il Salone della Biblioteca Comunale di Bibbiena (AR), nel centro storico del paese, Elisabetta Gangi presenta l’ultimo libro di Francesco CaremaniIl calcio sopra le barricate”. Dialoga con l’autore anche un grande del mondo del calcio, l’allenatore Renzo Ulivieri. Durante l’evento sono previsti gli interventi di Santi Cherubini e de I Badalischi.

Il ’68 per molti, anche per quelli, tanti, che lo hanno rinnegato, ha rappresentato lo spartiacque della seconda metà del Novecento, la coscienza della società borghese occidentale che è stata costretta a guardarsi pubblicamente allo specchio. Un’intera generazione è passata attraverso un momento totalizzante che per alcuni è durato un anno, per altri di più, per alcuni non è mai finito. In mezzo a tutto questo, in mezzo alle occupazioni universitarie, alla guerriglia urbana, a una nuova coscienza popolare, l’Italia del calcio realizzava il sogno, vincendo gli Europei, dopo la grande delusione dei Mondiali inglesi e la beffa coreana. Ferruccio Valcareggi è il vate della nuova Nazionale che torna a vincere dopo le vittorie di Pozzo negli anni Trenta. Una vittoria inattesa, per questo ancora più bella, la vittoria di una generazione di giocatori, la meglio gioventù, che sarà ricordata per Italia-Germania 4-3…

Francesco Caremani, attraverso le testimonianze dei protagonisti di allora ha voluto ripercorrere quei momenti e fissare alcune, significative, immagini di quell’epoca. A metà tra l’aneddoto e il ricordo, cercando di cogliere quel cono d’ombra che ogni cambiamento generazionale lascia dentro ognuno di noi. E in un gioco di rimandi la vittoria dell’Italia agli Europei, la monetina che ci fa vincere la semifinale contro l’Urss, la doppia finale contro la Jugoslavia e una vittoria attesa e meritata, bella e stranamente dimenticata dal calcio italiano. Fotografia lieve, ma non superficiale, di una generazione che ha portato la fantasia al potere solamente rincorrendo un pallone di cuoio. Alla vigilia degli Europei, che si svolgeranno in Portogallo, un modo curioso e affascinante di rivisitare il rapporto della Nazionale con questa manifestazione, mai pienamente fortunato, e in particolare l’unica vittoria che i colori azzurri possono vantare.
Francesco Caremani giornalista e comunicatore freelance, collabora, tra gli altri, con Il Foglio e Tuttosport. Ultimo lavoro pubblicato con Bradipolibri: “HEYSEL – Le verità di una strage annunciata”, che racconta la tragedia nella quale morirono 39 persone prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool del 29 maggio 1985; molti tifosi juventini, alcuni neutrali e tre interisti.
Terzo classificato agli Sport Media Pearl Awards 2015 (sportmediapearlawards.com), prima edizione degli Oscar del giornalismo sportivo mondiale, nella categoria Writing Best Column.
‪Premio OVERTIME 2016: «Un giornalismo coraggioso e di denuncia può rappresentare uno degli antidoti ai veleni del calcio. Lontano da logiche facili e comode, con le sue parole Francesco contribuisce a gettare il seme della vera cultura sportiva».
‬Nato ad Arezzo il 30 novembre del ’69, sposato con Lucia, è padre di Alice e Alessia.

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