Tracce (24 Ottobre – 8 Novembre, Villa Vogel, Firenze)

Posted By milleforme on Ott 11, 2015 |


Tracce di quello che la presenza umana lascia quotidianamente intorno a sé, colte in un flash, in un attimo, istantanee semplici di vita, ma anche tracce importanti come le architetture industriali erette per i bisogni stessi dell’uomo, per altruismo o per bieco egoismo. la mostra fotografica di Giancarlo Gonnelli, realizzata in collaborazione con MIlleforme si inaugura il 24 ottobre 2015, alle 17,30, a Villa Vogel (via delle Torri, 23 – Firenze) e sarà visitabile sino all’8 novembre.giancarlo cartolina_verticale_NEW
“Le immagini che ci costruiamo dell’universo vivono dentro di noi, nello spazio dei nostri pensieri, ma descrivono più o meno bene il mondo reale di cui siamo parte. Seguiamo tracce per descrivere meglio questo mondo. Quando parliamo di Big Bang o della struttura dello spazio, quello che stiamo facendo non è’ la continuazione dei racconti liberi e fantastici che gli uomini si sono narrati attorno al fuoco nelle sere di centinaia di millenni. È’ la continuazione di qualcos’altro : dello sguardo di quegli stessi uomini, alle prime luci dell’alba, che cerca fra la polvere della savana le tracce di un’antilope- scrutare i dettagli della realtà per dedurne quello che non vediamo direttamente, ma di cui possiamo seguire le tracce. Nella consapevolezza che possiamo sempre sbagliarci, e quindi pronti ogni istante a cambiare idea se appare una nuova traccia, ma sapendo anche che se siamo bravi capiremo giusto, e troveremo. Questo è la scienza. La confusione fra queste due diverse attività umane, inventare racconti e seguire tracce per trovare qualcosa, è l’origine nell’incomprensione e della diffidenza per la scienza di una parte della cultura contemporanea. La separazione è’ sottile: l’antilope cacciata all’alba non è lontana dal dio antilope dei racconti della sera. Il confine è labile. I miti si nutrono di scienza e la scienza si nutre di miti. Ma il valore conoscitivo del sapere resta. Se troviamo l’antilope possiamo mangiare…” (Da “Sette brevi lezioni di fisica”, di Carlo Rovelli)