Stefano Meli, “Ghostrain” – Bibbiena (AR), 4 Ottobre

Posted By milleforme on Set 25, 2016 |


Il 4 ottobre, alle 21,00, presso il Teatro Dovizi di Bibbiena (AR), Milleforme vi invita al suggestivo concerto di Stefano Meli con i brani del suo ultimo lavoro, “Ghostrain”.Loc Meli

Stefano Meli è amante dello slide e del delay, ed ha seguito sempre una strada tutta sua, malandata, sotterranea e dissestata. Allergico ai concetti commerciali della musica, ha trovato nel blues e nella musica strumentale la sua via, il suo posto. Negli anni ha affinato un modo suo di suonare una sorta di Fingerpicking che ha a che fare con una psichedelia viscerale mischiata ad un blues desertico e a un folk/elettrico/strumentale di chiara matrice Americana, quell’America desertica, lontana e periferica. Ha sempre pensato che la musica dovrebbe prenderci e portarci da un’altra parte, che la musica è verità, quindi i suoi album li ha sempre registrati in presa diretta e senza l’aiuto del computer, utilizzando un vecchio mixer e un vecchio registratore digitale a quattro tracce. Ha collaborato con varie band prima di mettersi in marcia da solo. Ha pubblicato due album con La Casbah, due album con i Caruana Mundi e cinque album da solo tra cui una colonna sonora: “Eight Instrumental Dusty Traks From Nowhere”, Kalimat 2010; “Santo Bandito”, Lost Cat Recording 2012; “Psychedelic Indiana Blues”, Extempora 2014; la colonna sonora originale del Docu-Film “L’Ora di Spampinato” di Vincenzo Cascone e Danilo Schininà edita da Extempora sempre nel 2014 e quest’ultimo lavoro “Ghostrain”, Seltz Recordz/Audioglobe 2015. foto-1Nella sua musica si incontrano spesso quelle atmosfere che pervadono i libri di Jack London, di John Steinbeck, di Brendan Behan o di Erskine Caldwell. Se proprio si deve trovare una definizione per la sua musica, si potrebbe parlare di chitarrista di frontiera, chitarrista da strade polverose e solitarie. La musica di Stefano Meli è preferibile ascoltarla in macchina soprattutto quando si devono affrontare dei lunghi viaggi. Se lo incontrate non fategli domande, offritegli una birra e ve ne sarà grato.

L’album “Ghostrain” è stato accolto favorevolmente dalla critica di settore tanto che Nicola Orlandino, giornalista musicale dell’autorevole Son Of Marketing, lo ha definito tra i migliori album italiani del 2015.

Ghostrain” possiede un fascino tenue ma a presa immediata e poi più in profondità, annota un desolato, ancestrale commento al tempo presente. Una sonata contro il fracasso del quotidiano. (Onda Rock)

Tra le pieghe e i sentieri delle sue note, “Ghostrain” accoglie inquietudini e a tratti si fa visionario. Un Album ricco di suggestioni per un viaggio ideale tra strade e silenzi assolati, paesaggi naturali, città sofferenti, inquietudini e visioni. (Mescalina.it)

Stefano Meli rimette all’appello il vezzo immortale dell’Americana sporcata di blues e di solitudine che si taglia con il coltello. “Ghostrain” è tutto un fuoco di sangue caldo e di armonie che generano sogni e deliri a ripetizione. (RockShock.it)

Ghostrain, lavoro pubblicato per Seltz Recordz, affonda le mani nel blues più sudato, onirico e psichedelico che l’America abbia mai sviluppato. (InYourEyesZine)