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Milleforme, con la Pro Loco di Colle Val d’Elsa, presenta l’ultimo romanzo di Carlo Legaluppi, “La morte viene dal passato” (collana Nubi Scarlatte, edizioni Alter Ego) il 15 settembre 2018, alle 17,00, presso lo splendido Atelier Settevolte, lo spazio d’arte di Giampiero Muzzi, in Via del Castello, 14 a Colle Val d’Elsa (SI). Con l’autore dialogherà Elisabetta Gangi.

Una scia di efferati delitti sconvolge Belfast e Dublino: i cadaveri orribilmente mutilati di quattro uomini vengono rinvenuti in diversi punti delle due capitali irlandesi e tutto fa credere che si tratti dell’opera di uno spietato serial killer. Per Finn Doyle, Ispettore del PSNI, una sola certezza: tutte le vittime hanno fatto parte, molti anni prima, della stessa unità del SAScomandata da Sir Alex Martini-Miller, Capitano in congedo. Convocato con urgenza in Irlanda, Alex si trova all’improvviso

proiettato in fatti che considerava da tempo sepolti e che, invece, gli sono molto più vicini di quanto non immagini. Misteriosi legami con la sua storia personale, infatti, lo collocano al centro di un assurdo piano di vendetta che gira intorno alla figura di un miliziano repubblicano rimasto ucciso negli scontri del 1998. Ancora una volta Alex dovrà fare i conti con l’uomo che è stato e che sta cercando di dimenticare e del quale, al contrario, non riesce a liberarsi. Costretto dai fantasmi del passato a rivivere non solo quei drammatici scontri ma anche un evento che, quattro anni prima, ha completamente stravolto la sua vita.

Carlo Legaluppi è nato nel 1957 a Manciano (GR), risiede a Grosseto e lavoro a Siena, in qualità di Dirigente Centrale presso un primario gruppo bancario.

Nel giugno 2016 ho pubblicato il suo primo thriller “La ottava croce celtica – Nulla è come sembra” (capitolo iniziale di una trilogia) che, oltre ad aver raccolto apprezzamenti da un numero crescente e rilevante di lettori, ha ricevuto il Premio della Giuria al Concorso Internazionale Pegasus di Cattolica ed è arrivato tra i finalisti del Premio Argentario 2017.

Nel maggio 2017 è uscito il seguito ideale del suddetto libro intitolato “La morte viene dal passato – Nubi scarlatte” (che ha inaugurato la nuova collana “Spettri” dedicata a gialli, thriller e noir), che sta ottenendo positivi risultati a livello di lettori ed al quale è stato assegnato, nel novembre scorso, il Premio Speciale “Leggere Tutti” al Concorso Milano International.

Per entrambi i thriller, pubblicati a cura di Alter Ego Edizioni e che sono stati protagonisti di una cinquantina di eventi/rassegne in giro per l’Italia – sarà devoluto il 50% dei diritti d’autore a qualunque titolo alla onlus grossetana “La Farfalla” che assiste gratuitamente i malati terminali e le loro famiglie.

L’ultimo capitolo della trilogia è già pronto ed in attesa di una data precisa per la pubblicazione. Pronto anche un quarto thriller mentre un quinto è già in lavorazione con protagonista lo stesso ex ufficiale del SAS inglese di stanza a Belfast negli anni ’90 della trilogia.

Insieme alla figlia maggiore ha anche scritto ed illustrato il numero zero di una collana di gialli per ragazzi, che ha già riscosso interesse da parte di un editore specializzato.

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Aspettando BEA – Bibbiena Editoria Arte 2017, Milleforme vi invita alla nuova mostra di Giancarlo Gonnelli, “Le luci dell’alba”. OLYMPUS DIGITAL CAMERAL’esposizione, organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Colle Val d’Elsa, aprirà i battenti sabato 5 agosto presso il Palazzo dei Priori, in via del Castello, 29, a Colle Val d’Elsa (SI). di seguito un testo esplicativo delle suggestioni legate alla mostra di Giancarlo Gonnelli proposte dallo stesso autore.
“E’ un nuovo giorno a Goteborg e le luci dell’alba aprono ad una nuova vita.
E’ un nuovo giorno del resto della mia vita, delle vite che incontro qui ora, sulla strada.
E’ un nuovo giorno, del resto delle vite che corrono dirette al lavoro, che consumano la loro colazione dietro le vetrate grandi dei bar.
E’ un nuovo giorno del resto delle vite che si guardano intorno, spaesate, ad ammirare una luce diversa dalla luce che illumina i loro paesi.
E’ un nuovo giorno, del resto delle vite che tornano verso casa, lentamente, come avvolti da riflessioni importanti, dopo una notte senza sonno, delle vite consumate e comprate”
23/04/2016

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Un Aprile di eventi da Milleforme


Posted By on Mar 27, 2017

Tre eventi proposti da Milleforme a partire dal 1 aprile 2017.la-lentezza

Il primo è l’inaugurazione della mostra (visitabile dal 1 al 21 aprile) “LA LENTEZZA e la scoperta del silenzio” di Giovanni Carbone, realizzata in collaborazione con Galleria 360° e la Pro Loco di Colle Val d’Elsa. Si terrà a Palazzo dei Priori, in via del Castello 29 a Colle Val d’Elsa (SI) alle 17,00. Dopo il saluto delle autorità cittadine e dei rappresentanti della Pro Loco di Colle, interverranno Elisabetta Gangi (Milleforme) e Matilde Hernandez Lorente (Galleria 360°).Mostra-Valter-Pierluigi

Il 2 aprile, alle 18,00, presso il Palazzo di Città del comune di Chiusi della Verna, si inaugurerà la mostra (aperta dal 2 aprile al 2 maggio) “A PARLAR DI GENTI E DI TERRE” di Pierluigi Ricci e Valter Cemolin. Durante l’inaugurazione i due artisti si intratterranno con Giovanni Carbone che presenterà il suo libro “Chiederò ai sassi che nome vogliono” in un gioco di presentazioni incrociate dagli esisti imprevedibili. I tre rappresentano forme lontane dell’arte e sono maturati artisticamente in contesti estremamente differenti, geograficamente e culturalmente. Cemolin viene da Venezia, Ricci è nato lungo la linea gotica e Carbone viene dalla Sicilia più meridionale, quella che s’affaccia sul Mar d’Africa. Eppure, il riferirsi essenzialmente a forme espressive che privilegiano dialogo e l’osservazione di umanità varie, li rende estremamente simili e capaci di interagire efficacemente, cercando con ostinazione elementi di convergenza (la musica?) e sensibilità condivise anziché rimarcare le proprie diversità.

Il 7 aprile, alle 18,00, presso il Centro Civico del Corsalone nel Comune di Chiusi della Verna (AR), Mattia Bernardini presenterà il libri e il DVD “LA BUENA ONDA – diario del tour in Mexico dei Manovalanza”.LOCANDINA-Manovalanza

“I Manovalanza sono un gruppo ska-punk in attività dal 2006. Nati un po’ troppo tardi per far parte della “terza ondata di ska”, giunta in Italia alla fine degli anni novanta. Dopo una gavetta di auto produzione durata anni, ignorati totalmente da agenzie ed etichette discografiche, il complesso trova finalmente un terreno fertile dove sia gli ascoltatori che gli addetti al settore sono davvero interessati a loro. Peccato che la terra in questione si trova al di là dell’Oceano Atlantico… Il Messico! Con sacrificio e impegno, nel 2015 finalmente il sogno viene realizzato ed il tour messicano è alle porte. Questo libro è un dettagliato diario di ciò che affrontano i Manovalanza nella antica terra degli Aztechi e dei Maya. Partendo dal lungo viaggio in aereo, passando per la calorosa accoglienza messicana e finendo con le grottesche avventure on the road. Trasferte su furgoni scassati per strade dissestate, camminate sotto al sole cocente tra banditos e wrestler, notti passate sopra autobus con l’aria condizionata in modalità Polo Nord, corse folli in

metropolitana e concerti in ogni dove. Uno spaccato di vita intensa che vede i protagonisti catapultati in una realtà molto differente dalla provincia alla quale sono forzatamente abituati, affrontando ogni difficoltà con determinazione e passione. Sullo sfondo la grande metropoli messicana, la splendida costa dei Caraibi, la gente ospitale e cordiale, le follie ed il ritmo rallentato di una nazione che, pur essendo immersa in mille difficoltà e vivendo all’ombra della maggiore potenza mondiale, non teme rivali in quanto a ricchezza d’animo. Perché il cuore pulsante del Messico arriva a toccare profondamente chiunque lo viva con ardore… Anche se solo per poche ruggenti settimane”.

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locandina-colle-val-d'elsa-Milleforme e Galleria 360°, in collaborazione con la Pro Loco di Colle Vald’Elsa presentano “Note al margine ed altre divagazioni”, una collettiva di artisti che hanno storie da raccontare. Storie diverse che prendono corpo attraverso strumenti solo in apparenza lontani (scultura, fotografia, istallazioni, quadri) ma che sviluppano un percorso espositivo che si fonde insospettabilmente in unicum narrativo non concordato. Una convergenza che nasce spontanea semplicemente dall’attribuire all’arte, in ogni sua espressione, l’autenticità di una forma espressiva che non può che essere condivisa, appartenere ad un tutto vissuto.

Questa alchimia sarà visibile a partore dall’inaugurazione della mostra, alle 17,30 del 10 settembre, in via del Castello, 29, a Colle Val d’Elsa (magnifica lo spazio di Palazzo dei Priori). Interverranno i rappresentanti della Pro Loco, delle istituzuioni e le curatrici della mostra, Matilde Hernandez Lorente (Galleria 360°) e Elisabetta Gangi (Milleforme). A quest’ultima il compito di presentare, dopo l’inaugurazione della mostra, l’ultimo libro di Giovanni Carbone, “Chiederò ai sassi che nome vogliono”. Giovanni Carbone, insegnante, ha smesso di fare il giornalista molti anni fa pur continuando a collaborare con numerose riviste; più di recente ha smesso di fumare, ma non riesce a smettere di scrivere. Tuttavia, si approccia a questa pratica con cautela, senza furori creativi, dolorose crisi d’ispirazione, per cui può chiederò-ai-sassiconcedersi divagazioni, esplorazioni di genere, passando dalla saggistica alla poesia, dalla critica artistica e letteraria agli scritti per bambini, attraverso riduzioni per il teatro, romanzi e persino cedimenti eno-gastronomici. Premiato in numerosi concorsi letterari, cui ha però deciso di non partecipare più – non per snobismo ma per pigrizia – tra gli ultimi suoi libri si ricordano il saggio storico-aneddotico Ragusa e le perle della Contea di Modica (Flaccovio Editore, PA), La metamorfosi del Parafulmine (Prova d’Autore, CT) e La pietra celeste (Cianferoni Editore, Stia -AR). Chiederò ai sassi che nome vogliono è invece un testo diviso in due parti. La prima – Chiederò ai sassi che nome vogliono – costituita da sette racconti chiaramente qualunque, in un ordine ovviamente qualsiasi, che si legano tra loro solo perché a leggerli ed a scriverli l’autore ipotizza potrebbe essere stata la stessa persona. La seconda parte è invece un Memorandum, il ripescaggio di cose già scritte, decontestualizzate e rese capaci di muoversi con gambe proprie, e questo perché riciclare è pratica ottima che consente il rispetto dell’ambiente, ma è anche – ritiene l’autore – un comportamento atto ad impedire dissimulazioni negazioniste della labilità delle memorie. e questo perché riciclare è pratica ottima che consente il rispetto dell’ambiente, .

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Cosa c’entrano le immagini di “Passeggeri incogniti”, la mostra fotografica di Giancarlo Gonnelli che racconta l’essenza narrativa di scorci di vita quotidiana che si dipanano sotto sguardi distratti, con la disamina attenta e puntuale che Giorgio Bellucci, nel suo libro “Critica del monetarismo e dei derivati di credito”, fa delle dinamiche finanziarie ai “tempi” delle grandi crisi economiche globali? LOcandina-Bellucci-GonnelliSemplicemente che tempi e ritmi di quel quotidiano “invisibile” che la sensibilità artistica di Giancarlo Gonnelli rende nella sua suggestione poetica agli occhi degli altri, finiscono inevitabilmente per dipendere proprio da quei massimi sistemi che Giorgio Bellucci racconta nel suo libro con un linguaggio semplice ed incisivo. Ma c’è dell’altro che accomuna questi due diversi approcci nel raccontare storie, ed è la capacità di disvelare mondi: il primo, quello che Giancarlo Gonnelli ci mostra nelle sue immagini, non è occulto, incomprensibile, ma diventa tale nell’istante in cui i tempi e i modi cui siamo costretti a sottostare, non ci consentono di fermarci a riflettere sulla complessità dei dettagli che si palesano ai nostri occhi, e che divengono così un tutto indistinto dove l’unica certezza che abbiamo è il nostro rapidissimo andare oltre, come quando osserviamo il paesaggio vorticoso che scorre dai finestrini di un treno ad altissima velocità; ma anche Giorgio Bellucci ci racconta di un mondo invisibile, un mondo che condiziona profondamente il nostro vissuto quotidiano, ma che sembra essere lontanissimo ed incomprensibile, persino oscuro nei suoi tratti salienti, incomprensibile e criptico nei suoi meccanismi che talvolta si palesano solo per i loro devastanti effetti sulle moltitudini delle donne e degli uomini di questo pianeta. Non è stato così difficile proporre queste due visioni in un unico momento, quello che Milleforme e la Pro Loco di Colle Val d’Elsa hanno individuato per il 25 giugno 2016 alle 17,30, presso il Palazzo dei Priori, in via del Castello, 29 a Colle Val d’Elsa (SI). Vi aspettiamo.

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