Posts made in ottobre, 2015


Dall’11 novembre (inaugurazione alle 19,00) presso il Ristorante la Tavernetta, in via 28 Agosto, 15, nel centro storico di Bibbiena, Milleforme inaugura, alla presenza dell’autore, la personale di Loretto Ricci. Un viaggio suggestivo nelle memorie di un artista eclettico e versatile.

“Sono nato al Poggio di Arsicci, in Badia Tedalda, nel 1953, nello stesso anno in cui Loretto Petrucci, un toscano veloce, vinceva la Milano Sanremo con grande entusiasmo del babbo e dei cugini. Il passaggio del fronte di guerra era ancora vicino nei racconti di nonna Vilelma, capofila di una frotta di donne, zie, cugine, mamme, che hanno riempito la mia infanzia con cLocandina-evento-Lorettohiacchiere, conflitti solidarietà. La materia da modellare era vita quotidiana, co la farina da spengere per il pane, le pecore da tosare o con il latte da pigliare dentro le forme di cacio, anche il tempo mi appariva come un cerchio plasmato dal ciclo dei lavori e delle stagioni, immerso in un impasto di odori, racconti, animali che figliavano, fatica. Le prime opere d’arte toccate sono state i pastori per il presepe modellati da mia madre con la “motta creta” scavata sotto casa e poi dipinta con la sinopia o la porporina ed i bastoni di salice intagliati come zebre dallo zio Duilio. Ho frequentato scuole di orientamento tecnico, studiando per divenire disegnatore congegnatore meccanico, e intanto, spinto dagli amici, in quegli anni ’70 leggevo Pavese, Hemingway, e poi Kafka, Gramsci, Pasolini. Nel 1974 ho iniziato a lavorare come operaio. Nel 1977 sono diventato dirigente del Movimento dei Lavoratori dentro il Sindacato CGIL. Un’esperienza ancora in corso, una grande occasione di crescita umana e politica, di passione e di orgoglio nel rappresentare i bisogni, desideri e valori delle persone che vivono con la forza del proprio lavoro. Negli anni ’80 mio fratello minore Pierluigi e i suoi amici artisti hanno mischiato ai miei libri quelli su Goya, Caravaggio, Van Gogh, così bene da confonderli con le poesie di Neruda, i saggi di Hegel e Marx, tanto che piano piano sono diventati, come lo sciopero e le manifestazioni, strumenti per cambiare questo mondo sempre più minaccioso. Così, nel 1988 sono andato a riprendere la creta di mia madre e il coltello dello zio, oltre alla penna tanto faticosamente acquistata, e da allora continuo, cercando dialoghi nuovi con i segni e le impronte, per poter costruire un rapporto profondo, armonioso, con le forze incessanti che ogni istante di vita racchiude” (Loretto Ricci)

Read More

Tracce di quello che la presenza umana lascia quotidianamente intorno a sé, colte in un flash, in un attimo, istantanee semplici di vita, ma anche tracce importanti come le architetture industriali erette per i bisogni stessi dell’uomo, per altruismo o per bieco egoismo. la mostra fotografica di Giancarlo Gonnelli, realizzata in collaborazione con MIlleforme si inaugura il 24 ottobre 2015, alle 17,30, a Villa Vogel (via delle Torri, 23 – Firenze) e sarà visitabile sino all’8 novembre.giancarlo cartolina_verticale_NEW
“Le immagini che ci costruiamo dell’universo vivono dentro di noi, nello spazio dei nostri pensieri, ma descrivono più o meno bene il mondo reale di cui siamo parte. Seguiamo tracce per descrivere meglio questo mondo. Quando parliamo di Big Bang o della struttura dello spazio, quello che stiamo facendo non è’ la continuazione dei racconti liberi e fantastici che gli uomini si sono narrati attorno al fuoco nelle sere di centinaia di millenni. È’ la continuazione di qualcos’altro : dello sguardo di quegli stessi uomini, alle prime luci dell’alba, che cerca fra la polvere della savana le tracce di un’antilope- scrutare i dettagli della realtà per dedurne quello che non vediamo direttamente, ma di cui possiamo seguire le tracce. Nella consapevolezza che possiamo sempre sbagliarci, e quindi pronti ogni istante a cambiare idea se appare una nuova traccia, ma sapendo anche che se siamo bravi capiremo giusto, e troveremo. Questo è la scienza. La confusione fra queste due diverse attività umane, inventare racconti e seguire tracce per trovare qualcosa, è l’origine nell’incomprensione e della diffidenza per la scienza di una parte della cultura contemporanea. La separazione è’ sottile: l’antilope cacciata all’alba non è lontana dal dio antilope dei racconti della sera. Il confine è labile. I miti si nutrono di scienza e la scienza si nutre di miti. Ma il valore conoscitivo del sapere resta. Se troviamo l’antilope possiamo mangiare…” (Da “Sette brevi lezioni di fisica”, di Carlo Rovelli)

Read More

I sentieri di Milleforme


Posted By on Ott 4, 2015

A Milleforme piacciono i percorsi, non quegli ad ostacoli, quelli lenti, ragionati, “camminati” e condivisi… così parte il primo tour di Milleforme tra i boschi, nulla a che vedere con strade blasonate, nulla a che vedere coi percorsi dei santi e dei condottieri. Forse anche loro hanno percorso quelle strade, ma solo per andare da a sino a b. A Milleforme si cammina per camminare perché oltretutto predispone ad appetiti importanti, che poi si intende soddisfare, senza rinunciare a farlo insieme. Così si parte domenica 11 ottobre alle 10,30, e si parte da Piazza Tarlati, nel centro di Bibbiena, dove si può sempre prendere un caffè o quello che ci pare prima di scendere per poi risalire tra i boschi, prima attraverso il centro storico, tra vie più o meno praticate, quindi tra sentieri di periferie sino a quelli dei boschi. Obiettivo finale è il Circolo ARCI in località Campi (Bibbiena – AR), dove continueremo il racconto delle nostre storie, tra vino, cibo, ed ancora racconti e storie. E di storie e racconti ne abbiamo tanti. la lentezzaSe volete unirvi alla compagnia, perché vi piace camminare, viaggiare con lentezza, senza battere record, senza attrezzature da scalatori di vette himalayane, senza aver fretta d’arrivare subito e prima degli altri, se vi piace camminare fermandovi quando vi pare senza perdere il filo di un discorso né la via di casa, se vi piace farlo pensando che altri sono passati di lì prima di voi, e poco importa se siano stati santi od eroi o semplici transumanti, se vi piace camminare ma anche approfittare d’un ramo contorto per sedervi a mirare ciò che state attraversando o solo per prendere fiato, fateci sapere se volete essere anche voi camminatori di Milleforme scrivendoci per tutte le informazioni che volete a [email protected].

Read More