Milleforme

associazione culturale


Il 30 agosto alle 18,00, presso Palazzo Giorgi (Via Cesare Battisti, 23) a Poppi (AR), si inaugurerà, a cura di Milleforme, con il patrocinio del Comune di Poppi ed il sostegno della Pro Loco di Poppi, la mostra “L’uomo a pezzi”, di Sergio Poddighe, un ciclo di opere pittoriche realizzato tra il 2008 ed il 2009. I lavori di Poddighe sono la rappresentazione dell’uomo come soggetto effimero, cui sono sottratte parti anatomiche attraverso mutilazioni, una metafora della parzialità dell’essere. L’uomo, dunque, è entità incompleta, mutilata, che rincorre l’effimero come unica vacua speranza compensativa. Riempie i propri vuoti creandone di nuovi, rincorre le proprie ansie costruendone di ulteriori, mai definitivamente consapevole del proprio progressivo allontanamento dalla concreta condizione umana. Proprio sulla condizione umana le opere suggeriscono una riflessione profonda, una riflessione ed un’analisi che possono essere affrontate da più punti di vista, poiché l’accettazione della complessità, quindi delle diverse angolazioni dell’osservazione è l’unico strumento attraverso cui è possibile costruire una prospettiva di ricomposizione dell’essere umano. Con l’inaugurazione, dunque, si costruirà un’antologia delle parti mancanti cui contribuiranno Francesco Pasetto (sacerdote, teologo, scrittore), Leonardo Magnani (insegnante, Presidente dell’Associazione Cultura della Pace di Sansepolcro) e Francesco Ridolfi (psicologo, animatore del Teatro dell’Oppresso).

Sergio Poddighe è nato a Palermo nel 1955. Si è diplomato al Liceo Artistico della sua città ed in seguito presso l’Accademia di Belle Arti di Roma (corso di pittura). Ha insegnato Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale, dal 1990 risiede ed opera ad Arezzo. Si è interessato agli aspetti simbolici e psicologici del segno grafico (per questo ha frequentato per un anno l’Istituto di Studi Grafologici di Urbino), come anche alle espressioni legate al mondo dell’illustrazione, del fumetto e della pubblicità. Ha prestato la sua opera per l’esecuzione di decorazioni, copertine di libri, manifesti legati a spettacoli ed eventi culturali. La sua ricerca pittorica si snoda attraverso percorsi espressivi diversi: dalla grafica, alla sintesi tra manipolazione digitale e pittura propriamente detta. Ha all’attivo numerose personali e partecipazioni a rassegne d’arte contemporanea in Italia e in Europa (Francia, Germania, Belgio, Svizzera, Austria, Romania, Croazia). Ha esposto in rassegne d’arte contemporanee in Usa (New York City, Houston, San Diego, Los Angeles), e al padiglione italiano di Art Basel Miami (edizione 2010); con i reduci di questa rassegna ha partecipato, in seguito, a “Venti artisti internazionali a Palazzo Borromeo”, Milano. In Florida, inoltre, presso la contea di Walton, ha allestito due personali. Sue opere fanno parte di innumerevoli collezioni private e pubbliche.

Francesco Pasetto da sempre unisce la passione per la ricerca storica e filosofica, legata per altro ai decenni d’insegnamento nelle scuole superiori, a una sensibilità particolare sui temi teologici che lo fanno sentire un “convertito” del Concilio Vaticano II. Ha pubblicato diversi libri tra cui Da Firenze alla Verna passando per Ama. Cammino a Oriente in compagnia di Francesco il giullare di Dio”, Donne casentinesi. Itinerari nell’universo femminile di ieri, Itinerari dello spirito, Pacifismo profetico e pacifismo politico,

Leonardo Magnani, insegnante, è il presidente dell’Associazione Cultura della Pace che dal 1990 opera localmente, via via aprendosi sempre più a esperienze e contributi esterni, per far conoscere l’approccio ideale e operativo della nonviolenza applicato allo spazio sociale che tutti condividiamo. Dal 1992 assegna un significativo Premio Nazionale Cultura della Pace a quei tranquilli pionieri che ci indicano nuove strade per vivere meglio ogni aspetto del quotidiano. Sono questi ‘attori fuori copione’, che ci piacciono in quanto piccoli sabotatori di un ordine globale basato sull’esclusione truccata da falsa integrazione, ovvero assimilazione delle svariate identità umane, a puro scopo commerciale, con conseguente appiattimento e omologazione. Tra i premiati ci sono laici e religiosi, eretici e innovatori, che in campi diversi hanno raggiunto un illuminato pensiero globale agito localmente. Sono stati Soci Onorari dell’Associazione anche Chiara Ingrao, Portavoce nazionale dell’Associazione per la Pace, Mons. Luigi Di Liegro, direttore della Caritas di Roma e Fabrizio Fabbrini, docente di Storia Antica presso l’Università di Siena – Sede di Arezzo e primo obiettore di coscienza cattolico in Italia. Attualmente si avvale della collaborazione di Luigina Di Liegro, nipote di Don Luigi e Segretario Generale della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro, di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, di Massimo Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento e di Don Achille Rossi, giornalista, filosofo e teologo. www.culturadellapace.org

Francesco Ridolfi psicologo-psicoterapeuta, Psicologo scolastico dal 2010 svolge progetti annuali in vari istituti toscani. Dal 2011 al 2018 ha lavorato in carcere, prima presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo F.no, poi presso la casa circondariale di Firenze e quella Prato. Supervisore gruppi di lavoro sociale (psichiatria, disabilità, rifugiati, volontariato), si occupa anche di cooperazione internazionale e partecipa come conduttore a progetti europei Erasmus Plus.

Svolge l’attività libero professionale come psicologo-psicoterapeuta (iscritto all’Ordine degli Psicologi della Toscana dal 2007) come terapeuta individuale, di coppia e familiare.

Regista e conduttore di gruppi teatrali e psicoterapeutici, lavora su una possibile integrazione tra il teatro e la psicoterapia. Collabora con diverse cooperative e associazioni, nel ruolo di psicologo e\o di regista teatrale. Concentrato sulla valorizzazione terapeutica e sociale dell’arte, senza per questo rinunciare alla ricerca estetica. L’arte necessaria al cambiamento. Convinto dell’uso sociale e politico dell’arte, come mezzo di relazione e confronto. Oltre che di bellezza.

Lavora nel settore sociale dal 1999, dapprima come operatore-educatore nel settore psichiatrico, successivamente come operatore di strada per la informazione e prevenzione sostanze stupefacenti, e come operatore in contesti di uso e abuso sostanze stupefacenti (rave, festival, discoteche). Dal 2002 con l’approdo al Teatro Sociale e al Teatro dell’Oppresso svolge ogni intervento riguardante questo settore con l’ausilio dell’arte e del teatro. Ha usato questa metodologia in molti settori: psichiatria, disabilità, cooperazione internazionale, contesti di emergenza, con migranti e rifugiati, équipe professionali, scuole (bambini e adolescenti), carcere (sezioni femminili, sezioni protette, Ser.D., maschili, alta sicurezza e Ospedale Psichiatrico Giudiziario), formazione e team-building, mediazione culturale. www.psicoterapiaeteatro.it – 339.4672820 – canale Youtube e Facebook: progetto mescolarsi

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“Il Lottatore” è l’autobiografia di Guido Nasi, scandita in due parti divise da un capitolo centrale che narra l’aggressione che gli ha spezzato la vita. Nella prima parte l’autore racconta gli anni tesi e spensierati di bambino guizzante, di adolescente in eterna competizione con gli amici  e alle prese con i primi sentimenti. La seconda parte è il resoconto doloroso e avvincente della sua lotta strenua contro il male. Si alternano momenti di speranza e di disillusione, di coraggio e abbattimento. La forza di Guido è la determinazione a vivere pur sapendo che non potrà più avere indietro la vita di prima. Ogni capitolo del testo contiene accenni alla produzione poetica e narrativa di Guido, alternati a efficaci consigli “tecnici” sul modo corretto di operare con i disabili.

Guido Nasi è nato nel 1982 a Torino dove fino ai diciassette anni ha condotto la vita di normale ragazzo vivace, pronto, intelligente, appassionato di astronomia e di bicicletta. Nel luglio del 1999 a Dublino subisce un’aggressione per rapina e viene colpito alla testa con una bottiglia di birra. Dopo un coma di quarantacinque giorni, si sveglierà segnato a vita dall’emorragia cerebrale. Da quel giorno è in carrozzina, è muto e muove solamente la mano sinistra. Ma pensa, studia, scrive e osserva il mondo. E vorrebbe andare a vivere in campagna.

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Sabato 13 luglio, alle 21,00, presso il Salone del Castello dei Conti Guidi di Poppi, Milleforme presenta il libro di Vannino ChitiLa democrazia nel futuro – Le nuove sfide globali, il «caso Italia» e il ruolo del centrosinistra”. Con l’autore dialoga Elisabetta Gangi. “Di fronte a cambiamenti epocali, il modello democratico tradizionale non regge più. I terrorismi, le spinte secessioniste, la precarietà del lavoro mettono in crisi le basi della convivenza, accrescendo a dismisura il potere del mercato. Un nuovo umanesimo fondato sulla dignità di ogni persona, sull’ecologia, sulla non violenza, è necessario anche per ricostruire il sistema istituzionale.

La situazione dell’Italia è critica: contro il berlusconismo e il populismo serve una riforma delle istituzioni. Il centrosinistra è chiamato a rinnovarsi radicalmente, per diventare la casa dei riformisti progressisti e governare avendo come obiettivi lotta alle povertà, alle disuguaglianze, impegno per una democrazia europea.

Un atto d’accusa contro le storture del potere, una proposta per rilanciare la politica democratica”.

Vannino Chiti è un politico italiano, Ministro per le riforme istituzionali e i rapporti con il Parlamento dal 2006 al 2008 nel Governo Prodi II, Presidente della regione Toscana dal 1992 al 2000, vicepresidente del Senato della Repubblica dal 2008 al 2013.

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Continua la collaborazione tra Milleforme ed i musicisti della scuola di musica CEMM di Milano che a luglio saranno in Casentino per il CEMM SUMMER CAMP, dedicato al perfezionamento della musica jazz. Giovedì 4 Luglio, a partire dalle ore 21 in Piazza Tarlati, nel centro storico di Bibbiena, si alterneranno sul palco formazioni di allievi e insegnanti per dare vita al III Festival Jazz di Milleforme, in collaborazione con l’Associazione Pro Centro Storico. Tra gli insegnanti nomi del calibro di Walter Donatiello (chitarra), Tiziano Tononi (drums), Michelangelo Flammia (basso), Luca Cacucciolo (piano). Tutti riuniti in ricordo dell’amico Mike, recentemente venuto a mancare. Mike Rickets, inglese di nascita bibbienese per scelta, era un appassionato del jazz, che amava ascoltare e suonare col suo clarinetto. Persona riservata e discreta, gentile e affabile, era riuscito a farsi voler bene da tutti i bibbienesi, soprattutto quelli che nel centro storico vivono e lavorano. A lui sarà dedicato il concerto.

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Abbiamo appreso con dolore che Mike, amico caro e socio della nostra associazione, è venuto a mancare nella sua Londra dove si era recato per un breve viaggio. Non ci sono parole per descrivere quanto ci mancherà, quanto ci mancherà il suo sorriso, quel suo ostinato rifiuto di imparare l’italiano che non gli impediva di parlare con tutti. Quanto ci mancherà la sua eleganza, il suo garbo, la sua disponibilità, la sua cultura, la sua ironia, quel suo saper ridere di tutto ma soprattutto di sé stesso. Quanto ci sembrerà vuoto quel posto dove sedeva sempre alla Tavernetta.

Ciao Mike, che come noi amavi il vino, che come noi amavi il jazz.

 

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Cento anni fa veniva barbaramente assassinata Rosa Luxemburg, figura straordinaria di donna che ha sacrificato la propria vita per gli ultimi e gli oppressi, contro la barbarie della guerra e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Il suo esempio ed il suo messaggio rimangono di cocente attualità, ed è per questo che Milleforme vuole dedicare a Lei il 1° maggio, non per un ennesimo e mortificante necrologio, né per una semplice rievocazione storica, ma proprio perché le ragioni del sacrificio di Rosa sono ancora tutte lì nella loro drammatica evidenza di divisioni e conflitti, di iniquità e diseguaglianze, di pregiudizi e arretramenti rispetto ad un’ipotesi alta  di un nuovo umanesimo. Ne parleremo a partire dalle 17,00 al Teatro Dovizi di via Rosa Scoti, nel Centro Storico di Bibbiena (AR), con Luana Collacchioni dell’Università di Firenze, Don Francesco Pasetto e Marcello Faletra (Accademia di Belle Arti di Palermo), ma anche con i tanti che vorranno intervenire, tra le letture del gruppo “A vivavoce“e le incursioni del violino di Andreas Petermann, proiezioni, testimonianze, analisi e suggestioni.

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Il 20ottobre, alle 17,30, presso il Salone Castello dei Conti Guidi di Poppi (AR), con il patrocinio del Comune di Poppi e del Club per l’Unesco Viterbo Tuscia, Elisabetta Gangi dialoga con Mario Di Sorte, intorno al suo ultimo libro “Sotto la polvere del tempo”. Il romanzo ha sullo sfondo la sapiente ricostruzione delle vicende belliche tra il 1943 ed il 1944, la brutalità della guerra, la scelta di libertà dei partigiani, e restituisce alla memoria collettiva il ruolo – essenziale – avuto dalle donne nella Resistenza. “In un afoso giorno di agosto del 1943 una corriera arranca faticosamente lungo la strada polverosa. Siamo nel Casentino, tra borghi arroccati su verdi colline ed il grande fiume che scorre lento nella valle. Un giovane medico, in un mattino di pioggia, incontra Clara, una ragazza di straordinario coraggio. Arriva infine il 1944, le ferite della guerra che imperversa si acuiscono e diventano più profonde in questo angolo di Toscana dove nascerà un amore improvviso, uno di quelli che vanno oltre ogni cosa”.
Durante la serata sono previste le suggestive incursioni de I Badalischi.
Mario Di Sorte è ricercatore storico e scrittore. Una articolata formazione sociologica, oltre venti anni di attività di volo in aviazione civile. In seguito Responsabile delle Relazioni Industriali e a capo della gestione del personale di volo della compagnia di bandiera. Ha pubblicato articoli e trattati di carattere politico – sindacale e sociologico, relazioni e pubblicazioni in lingua inglese e francese. Documenti, saggi sulla storia sindacale del Paese. Dopo il libro “Quelle lunghe giornate di guerra” edito nel 2014 da Effigi, ha pubblicato nel 2015 “Oltre il lago. Intreccio di vite nel dramma della Seconda guerra mondiale” edito da ASKA. Sempre con ASKA nel 2016 ha pubblicato in lingua inglese “Beyond The Lake”. E’ del settembre 2017 il nuovo libro, un romanzo storico- contemporaneo “Sotto la polvere del tempo” edito da Effigi.
Nel 2013, le sue ricerche storiche gli hanno permesso l’identificazione di un bombardiere americano caduto nel lago di Bolsena durante l’ultima guerra, la scoperta della data dell’abbattimento avvenuto il 15 gennaio 1944 e i nomi degli uomini dell’equipaggio. Tutto questo ha consentito la realizzazione della nuova sezione espositiva “Testimonianze e relitti dal lago di Bolsena” visitabile all’interno del locale Museo Territoriale. Nel 2014 ha ottenuto dal Comune di Bolsena un incarico onorifico, non retribuito, per la consulenza storica e tecnica in merito al secondo conflitto mondiale, con particolare riferimento alla guerra aerea.
Ha collaborato inoltre con RAI STORIA per la serie R.A.M. “La lista di Shindler: l’aereo nel lago”
Sempre nel 2014, le sue ricerche hanno permesso di svelare il mistero di un bombardiere americano B-24 caduto all’interno della Selva del Lamone, la riserva naturale situata a Farnese, Viterbo.
70 anni di un mistero svelato ormai in tutti i suoi dettagli. Nel dicembre 2014, insieme al direttore della Riserva Selva del Lamone, Diego Mantero, ha realizzato una apposita sezione museale-espositiva dedicata a questo evento.

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Milleforme, con la Pro Loco di Colle Val d’Elsa, presenta l’ultimo romanzo di Carlo Legaluppi, “La morte viene dal passato” (collana Nubi Scarlatte, edizioni Alter Ego) il 15 settembre 2018, alle 17,00, presso lo splendido Atelier Settevolte, lo spazio d’arte di Giampiero Muzzi, in Via del Castello, 14 a Colle Val d’Elsa (SI). Con l’autore dialogherà Elisabetta Gangi.

Una scia di efferati delitti sconvolge Belfast e Dublino: i cadaveri orribilmente mutilati di quattro uomini vengono rinvenuti in diversi punti delle due capitali irlandesi e tutto fa credere che si tratti dell’opera di uno spietato serial killer. Per Finn Doyle, Ispettore del PSNI, una sola certezza: tutte le vittime hanno fatto parte, molti anni prima, della stessa unità del SAScomandata da Sir Alex Martini-Miller, Capitano in congedo. Convocato con urgenza in Irlanda, Alex si trova all’improvviso

proiettato in fatti che considerava da tempo sepolti e che, invece, gli sono molto più vicini di quanto non immagini. Misteriosi legami con la sua storia personale, infatti, lo collocano al centro di un assurdo piano di vendetta che gira intorno alla figura di un miliziano repubblicano rimasto ucciso negli scontri del 1998. Ancora una volta Alex dovrà fare i conti con l’uomo che è stato e che sta cercando di dimenticare e del quale, al contrario, non riesce a liberarsi. Costretto dai fantasmi del passato a rivivere non solo quei drammatici scontri ma anche un evento che, quattro anni prima, ha completamente stravolto la sua vita.

Carlo Legaluppi è nato nel 1957 a Manciano (GR), risiede a Grosseto e lavoro a Siena, in qualità di Dirigente Centrale presso un primario gruppo bancario.

Nel giugno 2016 ho pubblicato il suo primo thriller “La ottava croce celtica – Nulla è come sembra” (capitolo iniziale di una trilogia) che, oltre ad aver raccolto apprezzamenti da un numero crescente e rilevante di lettori, ha ricevuto il Premio della Giuria al Concorso Internazionale Pegasus di Cattolica ed è arrivato tra i finalisti del Premio Argentario 2017.

Nel maggio 2017 è uscito il seguito ideale del suddetto libro intitolato “La morte viene dal passato – Nubi scarlatte” (che ha inaugurato la nuova collana “Spettri” dedicata a gialli, thriller e noir), che sta ottenendo positivi risultati a livello di lettori ed al quale è stato assegnato, nel novembre scorso, il Premio Speciale “Leggere Tutti” al Concorso Milano International.

Per entrambi i thriller, pubblicati a cura di Alter Ego Edizioni e che sono stati protagonisti di una cinquantina di eventi/rassegne in giro per l’Italia – sarà devoluto il 50% dei diritti d’autore a qualunque titolo alla onlus grossetana “La Farfalla” che assiste gratuitamente i malati terminali e le loro famiglie.

L’ultimo capitolo della trilogia è già pronto ed in attesa di una data precisa per la pubblicazione. Pronto anche un quarto thriller mentre un quinto è già in lavorazione con protagonista lo stesso ex ufficiale del SAS inglese di stanza a Belfast negli anni ’90 della trilogia.

Insieme alla figlia maggiore ha anche scritto ed illustrato il numero zero di una collana di gialli per ragazzi, che ha già riscosso interesse da parte di un editore specializzato.

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